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Alimentazione: I bambini possono mangiare la pizza?

di Dott. Antonio Cretella

14 Dicembre 2010

Conosciuta in tutto il mondo, la pizza è la regina delle tavole italiane. Si presenta in tanti modi: alta, bassa, al pomodoro, ricca e assortita di ingredienti, la pizza è considerato un pasto completo, sano ed equilibrato, inizialmente nato come cibo povero, realizzato con elementi essenziali ed economici.

Dal punto di vista nutrizionale, la pizza, come il pane, la pasta, la verdura, la frutta e l’olio,è uno dei cibi più apprezzati della dieta mediterranea.

La pizza è un alimento molto amato dai bambini, sia bianca con un po’ di olio e rosmarino, sia con aggiunta di pomodoro o più elaborata con mozzarella e altri ingredienti. La merenda scolastica e, a volte, la colazione o i pasti principali di molti nostri bambini sono costituiti, in parte o totalmente, da pizza. Ma per alcuni problemi della nostra società moderna, ad esempio l’obesità e le patologie metaboliche ad essa connesse, spesso viene puntato l’indice contro questo alimento. In realtà la pizza, come qualunque altro alimento, non va demonizzata, ma va inserita nella alimentazione in modo corretto, considerando ciò che la pizza rappresenta in termini nutrizionali e quale pasto può sostituire od integrare. Il soprappeso è sempre il risultato dell’interazione di fattori costituzionali ed ambientali, in cui rientrano corretta alimentazione ed abitudine al movimento. L’approccio non può quindi essere mai la completa esclusione di un determinato alimento, ma la capacità a collocarlo nel momento giusto e nella quantità giusta.

Le corrette abitudini alimentari si assumono sin da piccoli e l’abitudine a fare la colazione è fondamentale; per questo è necessario che il bambino venga svegliato per tempo, portato vicino ad una tavola imbandita ove potrà abituarsi a scegliere, insieme ad altri componenti della famiglia, una colazione che gli piaccia, ma soprattutto che sia sempre presente.
Lo spuntino a scuola invece deve assumere la forma e le quantità di un alimento ricco di carboidrati e povero di grassi e proteine: in questo senso la frutta nelle sue varie forme può essere una buona risposta, ma anche una piccola quantità di pizza (ad es. gr.50 di pizza rossa del fornaio) possono essere una corretta fonte calorica ed in nutrienti.

Quando evitare la pizza?

Le intolleranze alimentari, con il conseguente divieto di consumo di molti alimenti, sono sempre più diffuse anche nei bambini, ma spesso la diagnosi e le conseguenti diete di esclusione sono enfatizzate. È fondamentale definire a quali alimenti un bambino è allergico e/o intollerante e formulare l’approccio dietetico più adeguato. In questo senso, almeno apparentemente, il problema maggiore è quello dei celiaci in quanto l‘intolleranza alla farina di grano è certa ed il divieto di consumo assoluto. Tuttavia in questo caso l’industria è venuta in soccorso ed ora esistono ovunque farine senza glutine e/o pizze già pronte per celiaci o ancora ristoranti specializzati nell’alimentazione senza glutine (giova ricordare l’importanza non solo della farina senza glutine, ma anche del posto in cui viene confezionata la pizza e degli strumenti usati, non inquinati precedentemente da farina di grano). Per quanto riguarda altre intolleranze è da tenere presente, per gli intolleranti al latte, l’uso della mozzarella o l’eventuale aggiunta di latte nell’impasto e la presenza del pomodoro, anche se cotto, per chi ha allergie vere a quell’alimento.

Una pizza tonda 1 o 2 volte a settimana, ricordando i valori nutrizionali, può costituire un buona cena da vivere in armonia con la famiglia e gli amici; se poi si aggiunge un buon piatto di verdure e si termina con frutta, bevendo acqua, non ci sono problemi nel continuare un percorso di riduzione ponderale, in modo sereno.

Mangiamo pure tutti la pizza, ma tenendo presente la nostra alimentazione complessiva, e muoviamoci di più!



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