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Questo Bambino Aveva 7 Settimane Quando il Padre gli ha Salvato la Vita Così

Muhammed Ali vive a Nelson, Lancashire (GB), è un bimbo di un anno e mezzo, ed è nato il 13 luglio del 2012. Ma ad appena 7 settimane di vita a Muhammed fu diagnosticata una malattia epatica. Quando Muhammed mostrò segni di ittero i suoi genitori, Tariq e Asia Mushtaq, non ...

di Alessandra Albanese

22 Aprile 2014

Muhammed Ali vive a Nelson, Lancashire (GB), è un bimbo di un anno e mezzo, ed è nato il 13 luglio del 2012.

Ma ad appena 7 settimane di vita a Muhammed fu diagnosticata una malattia epatica. Quando Muhammed mostrò segni di ittero i suoi genitori, Tariq e Asia Mushtaq, non si preoccuparono, anche i loro altri tre figli ne avevano sofferto alla nascita.

Ma dopo alcune settimane il colorito giallo non passava, e Muhammed fu portato in ospedale.

Tariq capì che il figlio aveva qualcosa di serio quando fu trasferito al Leeds General Infirmary, un centro specialistico.

Il dottore spiegò loro:

condizioni come quelle del piccolo si riscontrano generalmente in alcolizzati, il fegato di Muhammed era seriamente danneggiato, e per di più la causa era sconosciuta.

Dopo mesi di test e analisi alla coppia venne dato un responso: Muhammed aveva bisogno di un trapianto, e venne messo in lista.

Tariq ricorda:

“Non potevamo aspettare che qualcun altro morisse per far si che un organo fosse disponibile per noi, ma non potevamo neanche immaginare di veder peggiorare nostro figlio, così mi informai sui trapianti da donatori vivi”.

Era questa la strada che i coniugi Mushtaq avrebbero percorso:

il padre avrebbe donato il fegato al figlio.

Prima che fosse possibile questo però Tariq fu sottoposto a rigorosi esami, e colloqui con medici e psicologi, per essere preparati alla procedura.

Il fegato, ma anche la mente di Tariq andavano bene.

Il 6 dicembre dello scorso anno il fegato di Tariq venne trapiantato nel corpo del piccolissimo figlio Muhammed Ali. Il 20% del fegato venne rimosso al St John’s Hospital a Leeds.

La famiglia Mushtaq era al corrente dei rischi che avrebbero potuto incontrare: coaguli ematici, emorragie interne, infezioni, morte nello 0,5% dei casi.

“E’ stato un periodo pesantissimo per mia moglie –racconta Tariq– suo marito da un lato e suo figlio dall’altro. Le dissi di occuparsi solo di lui, e lei fu fantastica. La gente ricorda del suo coraggio, non del mio”.

L’operazione fu un completo successo.

Muhammed Ali si riprese da subito, e nonostante tutti e due dovranno prendere farmaci antirigetto per tutta la vita, sia padre che figlio fanno passi da gigante in vista della completa remissione.

Tariq racconta del cambiamento quasi immediato del bambino:

“Rideva, era felice. Non vedo l’ora di andare a nuotare con lui, giocare al parco, e calciare un piccolo pallone insieme. Lo guardo e capisco che c’è un legame indissolubile tra me e lui”.

Il legame di un padre e un figlio che sono uniti non solo dal sangue, ma da un organo che adesso hanno in comune.



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