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Yara Gambirasio: Ecco Cosa sta Succedendo in Carcere al Presunto Killer, Massimo Giuseppe Bossetti

di Federica Federico

04 Luglio 2014

yara gambirasio

Il presunto killer di Yara è guardato con sospetto dagli altri detenuti; i carcerati urlano contro Massimo Giuseppe Bossetti: <<Devi pagarla>>.

L’indiziato n°1 del delitto Gambirasio è finito dietro le sbarre col carico infamante di un’accusa gravissima: avrebbe ucciso una bambina con violenza e sevizie.

E, nella logica del carcere, un crimine contro i bambini è un reato assolutamente “ingiustificabile”.

Le urla dei detenuti che accompagnano la vita di Bossetti; il presunto assassino di Yara guardato a vista dalle autorità carcerarie; un uomo in gabbia che non esce nemmeno per l’ora d’aria e si muove solo scortato ma sempre senza perdere la sua fierezza; un padre di famiglia travolto dall’onta di un accusa terribile che continua a rigettare.

 

Questo è ciò che starebbe accadendo nel carcere di Bergamo, dove dal giorno 16 giugno è detenuto Massimo Giuseppe Bossetti; lo racconta al settimanale “Giallo” (nel n°27 del 9 luglio 2014) un ex carcerato, tale Giovanni Colangelo.

 

Colangelo è stato raggiunto dalle domande dei giornalisti di “Giallo” proprio fuori dal carcere di Bergamo che ha lasciato dopo avere pagato il suo debito con la giustizia.

Stando al racconto dell’ex detenuto, la vita di Bossetti nei padiglioni della struttura penitenziaria non è tranquilla, al settimanale “Giallo” Colangelo spiega senza mezzi termini che le regole non scritte che indirizzano la vita dei carcerati sono chiare: chi violenta o uccide un minore è un “infame” e viene trattato come tale.

 

Le misure di sicurezza intorno a Bosstti sarebbero state potenziate.

Colangelo racconta a giallo che, visto l’atteggiamento degli altri detenuti, Massimo Giuseppe è stato posto in un padiglione d’isolamento da solo; prima del suo arrivo in quello stesso padiglione c’erano 2 detenuti, dopo la collocazione di Bossetti gli “inquilini” della sezione di isolamento sono stati, forse precauzionalmente, spostati in un altro padiglione.



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