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Parto in Casa FOTO

di Alessandra Albanese

30 Marzo 2015

Secondo un articolo di qualche tempo fa, il parto in casa è comparabile a guidare con un bimbo al fianco senza cinture di sicurezza allacciate.

L’articolo era apparso sul quotidiano Britannico The Independent, che riportava l’affermazione di due esperti, i quali affermavano che i pericoli a lungo termine in caso di complicanze spesso sono sottovalutati da chi decide di effettuare un parto in casa.

parto in casa

La questione si era aperta a seguito di un articolo scientifico pubblicato dal Journal of Medical Ethics sul quale si evidenziavano questi pericoli.

Quali potrebbero essere le difficoltà di un parto in casa?

 

Secondo l’autore dell’astratto, che per onore di cronaca è un Professore di filosofia, è importante che i genitori meditino bene la decisione di portare a termine un parto in casa, che potrebbe causre disabilità causate nei ritardi di accesso alle cure di emergenza in caso di complicanze.

 

parto in casa

L’opzione del parto in casa nel Regno Unito è considerata molto positivamente, e il Royal College of Midwives (RCM) – Collegio Reale delle Ostetriche – spesso supporta questa pratica, in donne non soggette ad alto rischio, sostenendo che questa è un pratica più confortevole e sicuramente più economica per il servizio sanitario nazionale.

Dall’altro lato, il dottor Lachlan de Crespigny, ostetrico e ginecologo australiano, insieme al Professor Julian Savulescu, docente di etica all’Università di Oxford e autori dell’articolo, sostengono, e a ragion veduta, che il parto in ospedale sia sicuramente più sicuro di quello in casa.

I rischi di disabilità a lungo termine, affermano, come ad esempio danni cerebrali causati da mancanza di ossigeno, sono purtroppo quelli che colpiscono maggiormente i nati con parto in casa, affermazione avvalorata da un’ampia letteratura scientifica.

“Partorire un bambino con un parto in casa è come mettere in auto un bambino senza cintura di sicurezza – scrivono – il rischio di lesioni in un singolo breve viaggio è estremamente basso, ma ci si aspetta che le persone indossino le cinture per abbassare ulteriormente questo rischio, nonostante questa pratica sia sconveniente”.

parto in casa

Gli autori citano uno studio fatto nei Paesi Bassi, nel quale è stato appurato che il tragitto da casa all’ospedale è in genere di oltre 20 minuti, tempo purtroppo fatale in casi di sofferenza neonatale, oltre a evidenze nelle quali si è riscontrato che ritardi nell’accesso alle cure di emergenza per neonati nati con parto in casa provocano danni cerebrali irreversibili.

“Quando durante il travaglio il neonato nasce con difficoltà è possible che si verifichi una mancanza di ossigeno al cervello, e un trattament immediate è determinante per la salute del piccolo. Ritardi nel trattamento di questi casi, come anche un trasferimento da un ospedale ad un altro, potrebbe provocare severe disabilità, che persistono per tutta la vita della persona” continuano gli esperti.

Il diritto di scelta di una madre di effettuare un parto in casa è sicuramente da garantire, ma in egual modo la professionalità di un parto ospedalizzato consente un’alternativa più sicura per il travaglio e il parto.

Ma le associazioni di ostetriche e il National Childbirth Trust (NCT), intervenuti sul tema, continuano a sostenere che il parto in casa, in casi di seconde gravidanze fisiologiche, è altrettanto sicuro al pari di quelli in ospedale.

Elizabeth Duff, responsabile del National Childbirth Trust, sostiene che l’opzione del parto in casa per gravidanze fisiologichè è comunque l’opzione da preferire, tranne ovviamente per donne con rischi di sofferenza più elevati.

Studi avvalorano questa ipotesi: una indagine in Inghilterra del 2011 ha infatti evidenziato che in casi di parto in casa di secondogeniti con gravidanze fisiologiche, il livello di rischio è equiparato ad un parto in ospedale, ma la bellezza di tenere un bimbo tra le braccia, partorito tra le mura di casa propria è una gioia ineguagliabile.

parto in casa

Louise Silverton, direttrice del Royal College di ostetricia conclude: “Siamo daccordo che la decisione su dove partorire debba essere presa sulla base della sicurezza, ma lo studio in questione ha preso in considerazione indicatori precoci di potenziali rischi di disabilità per il bambino. In generale però bisogna considerare che le donne con una gravidanza normale, a basso rischio, in attesa di un secondo figlio, possono tranquillamente programmare un parto in casa, che secondo le statistiche è altrettanto sicuro di un parto in ospedale”.

parto in casa

Voi cosa ne pensate, il parto in casa è una pratica sicura per il bebè o un atto di egoismo della mamma?

 

Fonte: The Independent



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