Luciano Ligabue è stato ospite a “Che tempo che Fa”, annunciando il suo ingresso Fabio Fazio ha detto: “Abbiamo un mito”, in realtà è difficile smentire questa considerazione perché di fatto Luciano Ligabue incarna e rappresenta un pezzo di storia della musica italiana.
La rock star italiana ha portato in studio un po’ della sua vita raccolta e romanzata nel suo ultimo libro: “Scusate il disordine” edito da Einaudi.
Luciano Ligabue si è presentato “nudo” non fisicamente, è ovvio, ma emotivamente, si è raccontato senza sovrastrutture, dimostrandosi uomo con tutte le sue verità.
Nell’intervista concessa a Fabio Fazio, Luciano Ligabue è stato una rock star “fuori dal palco”, il “personaggio” che esce dal rumore, abbandona il calore delle luci e il contatto protettivo con il pubblico per fermarsi da solo a scrivere.
Scrivere vuol dire materializzare emozioni e dare loro un ordine estrapolandole dal “disordine della vita”.
“Scusate il disordine” è arrivato in libreria il 10 maggio, già il titolo è concettuale ed emblematico: nella vita vince sempre il disordine, gli eventi imprevisti, non voluti, non pensati e incredibili arrivano malgrado tutto e mettono scompiglio e disordine. Ciascuno di noi nella propria esistenza quotidiana si affanna a mettere ordine dentro e fuori se stesso ma facendolo va contro la vita che va avanti e fa quello che deve fare. L’ordine non esiste, bisognerebbe rassegnarsi; la prevedibilità è impossibile perché esiste la vita che va per una via sua, non programmabile e non gestibile secondo nessun piano.
La musica è la sintesi perfetta tra ordine e disordine: Luciano Ligabue ne descrive la linearità sul pentagramma dov’è matematica perfetta e ne racconta poi l’energia, quando il disegno del pentagramma si fa voce e suono, allora si muove da sola provocando nel cuore delle persone disordini differenti.
Attraverso uno dei racconti del suo libro, Luciano Ligabue confessa il passaggio più struggente della sua vita: la morte del figlio appena nato, una fine intervenuta subito dopo la nascita, un lutto che si è sovrapposto alla vita in una opposizione di aspettative, idee e sentimenti assolutamente devastante.
Nel libro la rock star racconta che il giorno dopo la perdita del bambino doveva tenere il suo primo concerto solo voce e chitarra, una situazione artistica senza filtri e di alato contatto col pubblico, una condizione in cui il cantante è “nudo” dinnanzi alla platea.
Ecco come Luciano Ligabue ha raccontato il suo The Show Must Go On :
“Ero terrorizzato, ero a pezzi e mi sono letteralmente appoggiato su di loro (sul pubblico, ndr.). E’ crudele che quando uno deve vivere un momento suo sia, in qualche modo ,costretto a pensare di allietare altri animi, ma è anche vero che riesci a beneficiare di quell’effetto.”
Sul corriere.it si trova già traccia del racconto di questo profondo lutto, in una scheda autobiografica dedicata a Luciano Ligabue si parla dei suoi figli e il cantante racconta che ne avrebbe voluti tanti ma nella sua aspirazione alla genitorialità ha dovuto fare i conti anche col dolore perdendo un figlio
“ pochi anni fa da Barbara, la madre di Linda (l’attuale compagna di vita di Luciano Ligabue ndr.). Al sesto mese di gravidanza. Un lutto che non trova casa, nessuno lo considera un vero lutto.”
Il coraggio nel raccontarsi, la verità e la delicatezza con cui Luciano Ligabue ha affrontato il tema della morte perinatale rappresentano non solo un percorso di liberazione personale che compie chi come personaggio è vero e reale, ma testimoniano anche un monito sociale al riconoscimento di questo lutto, un dolore di cui la società intera dovrebbe essere più consapevole e dinnanzi al quale tutti dovrebbero essere più rispettosi … perché il figlio nasce nel cuore e vive sin dal primo battito nel ventre della mamma. Il bambino, che i genitori già sentono proprio e parte della propria esistenza, nella pancia a della mamma vive di una vita che è fatta di emozioni sentimenti e aspettative, sogni e proiezioni di felicità.
Per vederere l’intervista di Luciano Ligabue clicca QUI: www.rai.tv