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Bambino di 20 mesi picchiato a morte: com’è stato ucciso Leonardo

di Redazione VitaDaMamma

28 Maggio 2019

Bambino di 20 mesi picchiato a morte: i fatti hanno avuto luogo a Novara dove, lo scorso 23 maggio, il piccolo Leonardo è deceduto presso l’ospedale cittadino. Il bambino era stato ricoverato in condizioni disperate, la mamma e il patrigno avevano chiamato i soccorsi sostenendo che fosse caduto dal lettone, ma quel piccolo corpo era profondamente e visibilmente segnato e le tracce che portava erano diverse da un trauma da caduta.

 

Sono più d’uno i profili Facebook che la mamma di Leonardo ha riempito di foto con suo figlio e inni all’amore materno. Tuttavia i fatti si allontanano molto dalle parole: il piccolo, così come è stato preso in carico dal personale medico e paramedico che lo ha assistito, presentava lividi diffusi e tracce di una lunga violenza fisica. C’è chi scrive che “aveva più lividi che giorni di vita” e di fatto l’autopsia andrà oltre il volto tumefatto:

 

Leonardo presentava fratture al bacino e alle mandibole, il fegato, in modo particolare, era letteralmente scoppiato senza lasciargli scampo.

Bambino di 20 mesi picchiato a morte

Bambino di 20 mesi picchiato a morte: la mamma si difende

 

Gaia Russo, questo il nome della mamma di Leonardo, ha 22 anni, si è lasciata alle spalle la storia col papà di Leonardo e ha trovato l’ “amore” tra le braccia di Nicolas Musi, di cui, peraltro, è incinta. Gaia oggi accusa apertamente Nicolas di aver ucciso il bambino.

 

Seppure la mamma non fosse autrice materiale del delitto, quantomeno conta che nulla ha fatto per impedire che suo figlio fosse picchiato, anzi massacrato.

 

Fuori da una violenza becera, è difficile capire come si possa inquadrare l’azione di picchiare un bambino tanto piccolo, Leonardo non aveva neanche due anni.

Bambino di 20 mesi picchiato a morte

Bambino di 20 mesi picchiato a morte, il patrigno si avvale della facoltà di non rispondere mentre la mamma scarica sull’uomo ogni responsabilità

 

E’ caduto dal lettone” – è stata questa la giustificazione addotta da madre e patrigno per risolvere in un incidente la morte del bambino, ma la verità era scritta su quel piccolo corpo innocente; la sofferenza che Leonardo ha provato, invece, resta a dir poco inimmaginabile.

 

Non sono stata io ad aver ucciso mio figlio

 

La mamma di Leonardo è attualmente detenuta in una struttura protettiva, non è in carcere perché è incinta, resterà da stabilire la sua posizione nella morte del primo figlio.

 



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