Il ritorno a scuola dopo le vacanze estive può essere traumatico, tanto per mamma e papà quanto per i figli. Durante l’estate e lontani dai banchi di scuola i bambini e i ragazzi “perdono regolarità”; si affezionano ai ritmi più lenti di un apprendimento fatto di esperienze, sensi e corpo; beneficiano della presenza e della disponibilità maggiore dei genitori e godono dell’opportunità di assecondare i bisogni senza orari, impegni o obblighi.
Ma a Settembre la sveglia torna a suonare puntuale di primo mattino e la campanella segue a ruota! Allo stesso modo ritornano a gravare su mamma e papà orari, impegni e doveri lavorativi.
Come aiutare bambini e ragazzi ad affrontare il ritorno a scuola: 10 consigli pratici
- La scuola non è una minaccia, pertanto non prospettate mai il ritorno a scuola come una “punizione”.
- Mettetevi in ascolto lasciando ai figli la possibilità di verbalizzare, o comunque esprimere, le proprie emozioni circa il ritorno a scuola.
- Dinnanzi ai dubbi e alle paure dei bambini, siano esse legate alle maestre, ai compagni, ai professori o allo studio, date sempre risposte chiare, vere e misurate all’età del bambino e alle sue competenze. In modo particolare, nel farlo non caricate mai bimbi e ragazzi di aspettative.
- Valorizzate la scuola parlandone come di un’esperienza positiva.
È compito di noi adulti dissimulare le paure e educare i figli a vedere il bicchiere mezzo pieno. La scuola è incontro, scoperta, fratellanza e queste esperienze emotivamente coinvolgenti, sia per fascino che per suggestione, hanno il potere di minimizzare, o quantomeno ridimensionare, la paura dei compiti, l’ansia dei voti e il disagio che viene dalla rievocazione del suono della sveglia, puntuale e pungente ogni mattino.
- Qualunque età abbia il bambino e qualsiasi scuola frequenti, la perduta regolarità è il primo ostacolo da superare per un ritorno a scuola senza stress: rientrate a casa qualche giorno prima della data prevista per il ritorno in aula.
Al bambino e al ragazzo, ma anche a noi come genitori, serve un tempo di riequilibrio per anticipare gradatamente l’ora del risveglio, riportare quella di pranzo e cena in una routine conforme agli impegni quotidiani e calare l’intera famiglia nelle vecchie abitudini.
Non solo scuola, il valore della socialità
- Indipendentemente da quanti anni abbia vostro figlio e soprattutto se già conosce i suoi compagni di classe, è una buona idea favorire la risocializzazione dei bambini e dei ragazzi con quegli amici con cui trascorrerà l’anno scolastico. Questo incontro può essere l’occasione per sollecitare nel bambino e nel ragazzino la voglia di rintrecciare rapporti e amicizie sui banchi scolastici.
Non solo scuola, il valore della Domenica
- Abbiate cura del valore della Domenica.
Nelle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori, la domenica, ancora più del sabato, può diventare una vera trappola perché rischia spesso di trasformarsi nel “giorno dell’anticipo”, ovvero il giorno in cui i ragazzi anticipano i compiti, la mamma il bucato e il papà quella riparazione necessaria o quel lavoretto urgente. Stabilire, al contrario, che la famiglia si ritroverà nella sacralità della domenica, giorno di pausa e svago condiviso, può essere uno sprone importante per un sereno ritorno a scuola.
Consigli per il rientro a scuola dei bambini più piccoli
- Con riguardo al bambino piccolo, quando il bimbo assume la consapevolezza che la scuola è dei grandi “frequentarla con orgoglio” diventerà un modo per dimostrare di non essere più piccoli e, di conseguenza, per affermare se stessi emancipandosi dai genitori.
- Il disegno, le filastrocche e le fiabe possono rappresentare un canale di adattamento e metabolizzazione dell’idea della scuola, ovviamente ciò vale quando il bambino è piccolo e, a maggior ragione, quando si ha a che fare con l’inserimento dei bambini nei primi cicli scolastici.
- I bambini piccoli possono non essere abituati al distacco dai genitori oppure l’estate può averli legati fortemente alle figure di riferimento tanto da indurli a soffrire il distacco, in questi casi è di fondamentale importanza abituare il bambino a separarsi da mamma e papà. Affidarlo ai nonni per pochi minuti prima e per qualche oretta dopo è, per esempio, un buon modo per evitare che la permanenza a scuola venga vissuta male sin dal primo momento, ovvero dal momento dell’ingresso (trauma da separazione o da distacco).
Stress da ritorno a scuola, come gestirlo
Non è raro che i genitori si interroghino sul come far passare o quantomeno contenere l’ansia da rientro a scuola di bambini e ragazzi, come se l’apprensione fosse solo loro o, peggio, come se dipendesse da una risposta immatura dei bambini.
Una fisiologica “ansia” per il rientro a scuola può essere normale ed è un’emozione, ovvero un insieme di risposte a uno stimolo complesso: incontrare un nuovo ambiente, nuove persone, subire la pressione di aspettative familiari e sociali, intraprendere l’avventura sempre complessa e impegnativa della conoscenza. Quello che non si considera è che la risposta dei figli spesso dipende da come i genitori organizzano l’ambiente intorno a loro, e non solo da un punto di vista materiale. Qui valgono, tra i consigli dati poc’anzi, soprattutto quelli legati alla positiva valutazione della scuola: la scuola non è né una punizione né una minaccia ed è un’esperienza di crescita e socializzazione.
Talvolta si sottovaluta che lo stress da rientro a scuola interessa anche i genitori, magari soprattutto loro: dovranno cambiare i ritmi quotidiani, peraltro torneranno ad essere quelli frenetici del “facciamo tardi!”; ritornerà l’impegno pomeridiano dei compiti; gli accompagnamenti a calcio, a danza e in piscina e il dispendio di energie fisiche e mentali che ne consegue, questo incide fortemente sugli adulti e sul oro modo di approcciare al cambiamento che il ritorno a scuola determina. Abbiate cura, quindi, di vivere, voi per primi, il ritorno alla routine con pazienza e gradualità.
Preservare la sacralità della domenica ci ricorda, tra l’altro, che il resto dell’anno, oltre l’estate, non è solo scuola e lavoro, esso può essere riempito di “esperienze familiari” anche da progettare insieme. La progettazione delle cose defaticanti e belle è un buon cuscinetto alle fatiche quotidiane e un buon modo per “educare il pensiero positivo”.