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Ritorno a scuola dopo le vacanze estive: 10 consigli pratici

Ritorno a scuola dopo le vacanze: pensare positivo, coinvolgere bambini e ragazzi negli acquisti, ma anche rispettare ansie e paure, mettersi in ascolto dei figli ed essere dialoganti. 10 consigli pratici per genitori.

di Federica Federico

02 Settembre 2024

Ritorno a scuola dopo le vacanze

Il cervello dei bambini è un abitudinario, ovvero ama le routine perché in esse trova conforto e quelle estive sono consuetudini lente, assecondanti e defaticanti; rientrare nelle abitudini comuni significa switchare da uno stile di vita “quiet” (lento) ad uno “quick” (veloce). Questo cambio di ritmo può essere molto impegnativo per i bambini, soprattutto se il ritorno a scuola dopo le vacanze estive coincide con un nuovo ciclo scolastico, un cambio di maestra o di professori, l’addio a uno o più vecchi amichetti, eccetera.

 

Tutta la famiglia accusa gli effetti ansiogeni del ritorno dalle vacanze

Il ritorno dalle vacanze può essere difficile, se non un po’ traumatico, per tutta la famiglia, tanto per mamma e papà quanto per i figli. Durante l’estate e lontani dai banchi di scuola i bambini e i ragazzi “perdono regolarità”, si affezionano ai ritmi più lenti di un apprendimento fatto di esperienze, sensi e corpo, beneficiano della presenza e della disponibilità maggiore dei genitori e godono dell’opportunità di assecondare i bisogni senza orari rigidi, impegni inderogabili o obblighi. I genitori, per parte loro, si liberano del fardello del lavoro e assaggiano una vita senza appuntamenti, calendari e tempistiche rigide e strette.

Ma a Settembre la sveglia torna a suonare puntuale di primo mattino e la campanella segue a ruota! Sui figli ricomincia a pesare la scuola e, allo stesso tempo, ritornano a gravare su mamma e papà responsabilità comuni, come le bollette, la spesa, il bollo dell’auto, eccetera, nonché gli orari, gli impegni e i doveri lavorativi.

Trasversalmente, ritorna tutto ciò che era stato accantonato sotto l’ombra della classica frase “se ne parla a settembre“. Va ammessa, quindi, la spinosa coincidenza di due diverse fonti di ansia all’interno delle nostre case: l’apprensione-agitazione, anche un po’ emozionata, dei bambini e dei ragazzi VS la fatica dei genitori di ritornare a coordinare lavoro, figli e casa. Per quanto possa essere un momento impegnativo anche per noi, è un delicato compito del genitore quello di garantire al figlio un sereno rientro a scuola dopo le vacanze. Lo scopo di questo articolo è fornire a mamma e papà mezzi di comprensione delle dinamiche familiari e insieme suggerimenti pratici per comportarsi con i figli in modo da ridurre le tensioni interne.

 

Come aiutare bambini e ragazzi ad affrontare il ritorno a scuola: 10 consigli pratici

  1. Non far percepire la scuola come una minaccia;
  2. Accogliere i sentimenti dei bambini mettendosi in ascolto;
  3. Offrire ai figli delle risposte ai loro dubbi e ai loro timori;
  4. Mettere in luce gli aspetti migliori della scuola senza descriverla solo come un carico faticoso;
  5. Ristabilire i ritmi;
  6. Favorire la risocializzazione di bambini e ragazzini;
  7. Dare spazio alla famiglia;
  8. Far sì che il bimbo percepisca la scuola come momento di crescita;
  9. Utilizzare filastrocche, albi e libri come strumento per consentire al bambino di costruirsi una immaginazione della scuola;
  10. Favorire un graduale distacco dei bambini dai genitori-
 

Accogliere i sentimenti dei bambini e offrire loro visioni positive

La scuola non è una minaccia, pertanto non prospettate mai il ritorno a scuola come una “punizione”. Mettetevi in ascolto lasciando ai figli la possibilità di verbalizzare, o comunque esprimere, le proprie emozioni circa il ritorno a scuola.

Dinnanzi ai dubbi e alle paure dei vostri figli, siano esse legate alle maestre, ai compagni, ai professori o allo studio, date sempre risposte chiare, vere e misurate all’età del bambino e alle sue competenze. In modo particolare, nel farlo non caricate mai bimbi e ragazzi di aspettative.

 

Valorizzate la scuola parlandone come di un’esperienza positiva. In particolare, la narrazione sulla scuola (ovvero il modo in cui ne parliamo ai nostri figli) va riportata sempre in un discorso più ampio considerandola come parte di un processo di vita. In questo senso i ragazzi devono imparare ad assumersi la responsabilità della scuola come tassello importante della formazione della persona che saranno, pur non rinunciando, però, alle proprie passioni e ambizioni ulteriori rispetto allo studio.

 

È compito di noi adulti dissimulare le paure e educare i figli a vedere il bicchiere mezzo pieno. La scuola è incontro, scoperta, fratellanza e queste esperienze emotivamente coinvolgenti, sia per fascino che per suggestione, hanno il potere di minimizzare, o quantomeno ridimensionare, la paura dei compiti, l’ansia dei voti e il disagio che viene dalla rievocazione del suono della sveglia, puntuale e pungente ogni mattino.

Oltre la scuola

Accanto allo studio, ogni bambino e ragazzo ha diritto a praticare uno sport o coltivare una passione (teatro, musica, scacchi, eccetera). Alimentare altro oltre lo studio equivale ad accrescere e massimizzare anche la resa scolastica perchè il bambino amplia le sue vedute, sviluppa spirito critico ed empatia. Un buon consiglio per prinicipiare l’anno con lo spirito giusto è scegliere uno sport o una attività extra-scolastica.

 

Ritmi e regolarità

Qualunque età abbia il bambino e qualsiasi scuola frequenti, la perduta regolarità è il primo ostacolo da superare per un ritorno a scuola senza stress. Pertanto, rientrate a casa qualche giorno prima della data prevista per il ritorno in aula.

 

Al bambino e al ragazzo, ma anche a noi come genitori, serve un tempo di riequilibrio per anticipare gradatamente l’ora del risveglio, riportare quella di pranzo e cena in una routine conforme agli impegni quotidiani e calare l’intera famiglia nelle vecchie abitudini.

Ritorno a scuola dopo le vacanze
Ritorno a scuola dopo le vacanze – Diritto d’autore yacobchuk ©123RF.com con licenza d’uso

Non solo “compagni di scuola”, il valore della socialità

Indipendentemente da quanti anni abbia vostro figlio e soprattutto se già conosce i suoi compagni di classe, è una buona idea favorire la risocializzazione dei bambini e dei ragazzi con quegli amici con cui trascorrerà l’anno scolastico. I “compagni di classe” si possono incontrare al parco, in spiaggia, per una passeggiata in montagna, ovunque pur di ritrovarsi! Questo incontro può essere l’occasione per sollecitare nel bambino e nel ragazzino la voglia di rinsaldare rapporti e amicizie con le stesse persone con cui affronterà il nuovo anno scolastico scoprendoli nella più profonda veste di “compagni di vita“.

 

Il valore della Domenica

Abbiate cura del valore della Domenica. Nelle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori, la domenica, ancora più del sabato, può diventare una vera trappola perché rischia spesso di trasformarsi nel “giorno dell’anticipo”, ovvero il giorno in cui i ragazzi anticipano i compiti, la mamma il bucato e il papà quella riparazione necessaria o quel lavoretto urgente. Stabilire, al contrario, che la famiglia si ritroverà nella sacralità della domenica, giorno di pausa e svago condiviso, può essere uno sprone importante per un sereno ritorno a scuola.

 

Consigli per il rientro a scuola dei bambini più piccoli

Con riguardo al bambino piccolo, quando il bimbo assume la consapevolezza che la scuola è roba da grandi “frequentarla con orgoglio” diventerà un modo per dimostrare di non essere più così piccini e, di conseguenza, per affermare se stessi emancipandosi dai genitori.

 

Il disegno, le filastrocche, gli albi e i libri possono rappresentare un canale di adattamento e metabolizzazione dell’idea della scuola, ovviamente ciò vale soprattutto quando il bambino è piccolo e, a maggior ragione, quando si ha a che fare con l’inserimento dei bambini nei primi cicli scolastici.

 

I bambini piccoli possono non essere abituati al distacco dai genitori oppure l’estate può averli legati fortemente alle figure di riferimento tanto da indurli a soffrire della separazione, in questi casi è di fondamentale importanza abituare il bambino a separarsi da mamma e papà. Affidarlo ai nonni per pochi minuti prima e per qualche oretta dopo è, per esempio, un buon modo per evitare che la permanenza a scuola venga vissuta male sin dal primo momento, ovvero dal momento dell’ingresso (trauma da separazione o da distacco).

 

Stress da ritorno a scuola, come gestirlo

Non è raro che i genitori si interroghino sul come far passare (o quantomeno contenere) l’ansia da rientro a scuola di bambini e ragazzi, come se l’apprensione fosse solo loro o, peggio, come se dipendesse da una risposta immatura dei nostri figli.

 

Una fisiologica “ansia” per il rientro a scuola può essere normale ed è un’emozione, ovvero un insieme di risposte a uno stimolo complesso: incontrare un nuovo ambiente, nuove persone, subire la pressione di aspettative familiari e sociali, intraprendere l’avventura sempre articolata e impegnativa della conoscenza. Quello che non si considera è che la risposta dei figli spesso dipende da come i genitori organizzano l’ambiente intorno a loro, e non solo da un punto di vista materiale. Qui valgono, tra i consigli dati poc’anzi, soprattutto quelli legati alla positiva valutazione della scuola: la scuola non è né una punizione né una minaccia ed è un’esperienza di crescita e socializzazione.

 

Quando il rientro a scuola dopo le vacanze causa stress anche a mamma e papà

Talvolta si sottovaluta che lo stress da rientro a scuola interessa anche i genitori, magari soprattutto loro:

  • dovranno cambiare i ritmi quotidiani, peraltro torneranno ad essere quelli frenetici del “facciamo tardi!”;
  • ritornerà l’impegno pomeridiano dei compiti;
  • gli accompagnamenti a calcio, a danza e in piscina e il dispendio di energie fisiche e mentali che ne consegue.

Tutto questo incide fortemente sugli adulti e sul oro modo di approcciare al cambiamento che il ritorno a scuola determina. Abbiate cura, quindi, di vivere, voi per primi, il ritorno alla routine con pazienza e gradualità.

 

Preservare la sacralità della domenica ci ricorda, tra l’altro, che il resto dell’anno, oltre l’estate, non è solo scuola e lavoro, esso può essere riempito di “esperienze familiari” anche da progettare insieme. La progettazione delle cose defaticanti e belle è un buon cuscinetto di contenimento delle fatiche quotidiane e un buon modo per “educare il pensiero positivo”.

La trappola dei compiti a casa

Un piccolo paragrafo a parte va dedicato ai compiti a casa: nello svolgimento del lavoro domestico il genitore non deve mai rischiare di confondere il suo ruolo con quello del maestro, per “mantenere ciascun adulto al suo posto” è bene evitare di sostituirsi ai figli nello svolgimento dell’assegno, come bisogna evitare di trasformarsi in professori e dare spiegazioni e impartire lezioni. Educate i figli a prendersi le loro responsabilità e a fare riferimento ai docenti per ciò che non hanno compreso.

 

Nella fase del ritorno a scuola, tutto ciò ha a che fare con la coda dei compiti delle vacanze trascinati troppo in avanti: la sola cosa che può fare il genitore è aiutare il figlio a stabilire un programma di studio.



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