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Perché gli adolescenti indossano sempre il cappuccio

C'è una spiegazione al fatto che gli adolescenti indossano sempre il cappuccio anche quando fa caldo: il conforto emotivo dell'abbigliamento. Ecco perché non sgridarli.

di Federica Federico

23 Febbraio 2024

Giovane adolescente che indossa il cappuccio mentre studia -– Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso (foto realizzata con strumenti di generazione AI)

Le felpe col cappuccio sono un must to have dei giovani; preadolescenti e adolescenti vestono comunemente col capo coperto da capuccci più o meno ingombranti e più o meno capaci di schermare il volto. E non è una questione di genere, piuttosto lo è di età: cappuccio sul capo, maniche lunghe, ostinazione e qualche volta ostilità verso il mondo degli adulti, questo il ritratto dei ragazzi dagli 11-12 anni in poi. Insegnanti e genitori non risparmiano loro critiche perché non si ta in classe col capo coperto o perché lì sotto non si vede niente. Ma qualcuno si è mai chiesto perché i giovani adolescenti indossano sempre il cappuccio? 

 

L’ex presidente dell’American Meteorological Society (AMS), lo scienziato del clima J. Marshall Shepherd si è posto esattamente questa domanda e lo ha fatto osservando il suo stesso figlio adolescente. Partendo dalle sue competenze sul calore, lo scienziato si è chiesto cosa fortifica la resistenza dei giovani al caldo, sopportato pur di indossare il cappuccio.

 
Perché gli adolescenti indossano sempre il cappuccio
Perché gli adolescenti indossano sempre il cappuccio

Il cappuccio non è solo una questione di moda

Marshall Shepherd ha condotto una ricerca di ispirazione scientifica con l’intenzione di capire per quale ragione i giovani riescono ad indossare felpe col cappuccio anche nei periodi dell’anno più caldi. 

 

Alla base delle conclusioni a cui si può ricondurre la capacità di sopportazione del caldo sotto i cappucci  e le maniche lunghe delle felpe c’è il linguaggio non verbale: i giovani fanno grande pratica del silenzio nelle relazioni con gli adulti di riferimento, tuttavia quello che non verbalizzano passa spesso attraverso il loro corpo ed ecco che “lanciano messaggi silenziosi”. Il non verbale è un linguaggio complesso, costruito su azioni, atteggiamenti, mimiche e posture anche involontari.

 

Sotto il cappuccio, o per meglio dire schermati dalla barriera del cappuccio i giovani prendono le distanze dal mondo e fanno una richiesta esplicita di non interferenza. Visto così il capuccio rappresenta un’informazione che il giovane passa all’adulto. Paradossalmente questa barriera va rispettata per poter essere, successivamente, scavalcata a vantaggio dell’avvicinamento adulto-ragazzo.

 

I giovani adolescenti indossano sempre il cappuccio: 3 motivi per non sgridarli

1 – Visto come barriera protettiva, il cappuccio restituisce al ragazzo una profonda sensazione di comfort emotivo;

2 – Indossare il cappuccio scherma dal pregiudizio sociale perché vestendolo il giovane si cala in uno spazio nel quale “vede senza essere visto”, torna qui l’idea di comfort emotivo  che nello specifico equivale alla sensazione di protezione che il ragazzo vive dietro la barriera rappresentata dal cappuccio;

3 – Sotto il cappuccio i ragazzi stanno come sotto una coperta di Linus! In altre parole, il cappuccio funziona come un placebo che abbassa gli effetti negativi della sovra-stimolazione (anche quella sensoriale) e determinata dall’ansia. 

 

Ciò che ancora si considera troppo poco è la mutevolezza dei sentimenti degli adolescenti. Nel vivere il cambiamento del loro corpo (e anche lo sconquasso ormonale) questi ragazzi vengono investiti da tante emozioni nuove e complesse, alcune persino confondenti. In questa fase della vita non è escluso che possano percepire come avverse talune sensazioni, impressioni e emozioni; in certe circostanze particolari possono persino somatizzare e cadere in stati d’ansia.  

 
Il cappuccio scudo emotivo per gli adolescenti
Il cappuccio è uno scudo emotivo per gli adolescenti

Quando i ragazzi tirano su il cappuccio: bisogni e sensibiki

Dopo un’interrogazione non soddisfacente, per esempio, il vociare dei compagni in classe può essere percepito come infastidente e allora il ragazzo tira su il cappuccio; può farlo a seguito di una discussione pungente con un amico come durante un litigio con i genitori quando vorrebbe “interrompere” la voce della madre e del padre; e ancora il cappuccio può dare sicurezza allo studente assonnato e stanco che sta rientrando a casa con la metro; paradossalmente il cappuccio protegge anche i giovani innamorati mentre si baciano sul marciapiede davanti al mondo curioso. 

 

In questa visione del cappuccio non trova spazio l’idea che esso rappresenti un atto volontario di isolamento o l’associazione tra isolamento e cattiva educazione. Piuttosto per gli adolescenti alzare il cappuccio equivale a ritrovare se stessi, rifletteteci quando sarete sul punto di sgridare un ragazzo per il suo look! 

 

 Cappuccio e preoccupazioni relative all’immagine corporea

Non è escluso che un adolescente possa usare l’abbigliamento per camuffare il corpo, questo avviane spesso a livello inconscio e agisce come risposta alla preoccupazione dei ragazzi a riguardo del loro aspetto. In questo caso abiti grandi, nascondenti e schermanti sono vie di fuga dinnanzi alle quali dovrebbe essere nostro compito di educatori quello di fornire ai giovani rassicurazioni, supporto e nuove chiavi di lettura di sè. 

 

Ricordiamo che l’adolescente, come il preadolescente, è impegnato nella costruzione di qualcosa di estremamente complesso: la propria dimensione dell’essere nel mondo. Il ragazzo sta masticando gli eventi, le regole sociali e quelle relazionali, sta dando senso ai comportamenti, ai gesti che riceve dagli altri e a quelli che compie. In questo gioco di incastri relazionali e sociali pesa l’etica, i modelli transazionali tipici della famiglie e ai quali i genitori hanno educato i figli. Noi adulti assistiamo alla trasformazione del bambino in adulto, siamo chiamati ad accoglierla ma soprattutto a rispettarla.



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