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Adolescenza: rapporto con la famiglia, il gruppo degli amici adolescenti e il look

di Giuseppe Gagliano

09 Ottobre 2012

adolescentiIl satellite è un oggetto che gira attorno ad un altro che prende il nome di pianeta ma, nel nostro caso, parliamo del bambino che da oggetto prova, attraverso vari meccanismi, a divenire soggetto.

Da zero a undici anni circa il bambino è nella fase della satellizzazione.

Egli, infatti, come un satellite, rotea attorno a dei pianeti, i genitori, ai quali si attacca e dai quali dipende in tutto. Essi sono il punto di riferimento costante e insostituibile.

adolescentiQuesto periodo è connotato dalla scelta che il bambino fa, ora dell’uno e ora dell’altro genitore. Sono tutti meccanismi fisiologici in base al sesso e all’età.

Nella fase successiva, vi è la desatellizzazione che si sviluppa in concomitanza all’adolescenza: il ragazzo inizia un percorso di allontanamento, più che altro interiore, da quello che fin qui sono stati i punti di riferimento, per cercare una propria identità.

Non è un percorso automatico ma lento e, talvolta, travagliato.

adolescentiIl raggiungimento di una propria identità nella fase di risatellizzazione è frutto della formazione dell’io attraverso quelle che, in psicologia, vengono chiamate “le maschere” cioè la sperimentazione di se’ attraverso la pettinatura, il seguire la moda del momento, il modo di parlare ed atteggiarsi seguendo prototipi come il divo dello sport o dello spettacolo, sia cinematografico che musicale.

È perfettamente inutile contrariarlo nelle sue scelte, perché le opposizioni dei genitori tendono ad allontanare un giovane, innescando comportamenti di ribellione, forte del fatto che, nel gruppo, trova sostegno, se non altro, moralmente.

È più utile, invece lasciarlo fare, osservandolo a debita distanza ma senza interferire.

adolescentiI genitori di adolescenti, spesso sono tentati di partecipare alla vita dei figli, non sapendo che, così facendo, negano la ricerca di libertà e ciò frustra notevolmente il ragazzo. È proprio attraverso questi processi che, infine, arriva alla tregua psicologica.

L ’adolescente, infatti, sperimenta il riadattamento corporeo, nel quale riposiziona la propria immagine fisica in un contesto sociale ed ogni giorno prova nuovi cambiamenti e riadattamenti in funzione della sua continua trasformazione psicofisica ed emotiva.

I genitori sono esclusi, quasi totalmente, da questa elaborazione, il ragazzo è in continuo confronto coi coetanei dai quali trae ispirazione, formando con essi dei gruppi più o meno omogenei per età e sesso e nei quali si instaurano, intersecano interessi comuni che cominciano a sostituire i giochi e nei quali si connotano le caratteristiche del branco.

La famiglia rimane un punto di riferimento ma come fosse un segreto da non divulgare se non con l’amico del cuore.

adolescentiCon gli altri, il fattore famiglia rappresenta una dipendenza, peraltro reale, che bisogna nascondere, per presentare un’ipotetica autonomia. Si raccontano fatti non veri o enfatizzati per mostrare la propria indipendenza e tutto è basato sull’apparire.

Nella prima pubertà il pensiero del ragazzo comincia a differenziarsi da quello del bambino e comincia a connotarsi con punte di profondità, soprattutto per gli argomenti.

In questa fase egli ragiona per ipotesi più che su dati concreti. Un esempio per tutti può essere il raccontarsi come si vorrebbe essere e non come, realmente, si è, per poter risultare più simpatico al gruppo ed esserne accettato o inserito come soggetto unico e originale.



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