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Perché Chiara Ferragni e Fedez non mostrano più il volto dei figli

L'ipotesi più probabile sul perché Chiara Ferragni e Fedez non mostrano più il volto dei figli ha a che fare con la separazione e la legge. Ecco spiegato tutto:

di Federica Federico

21 Marzo 2024

Chiara Ferragni e Fedez

Appena una foto fa Leone e Vittoria erano gli eredi al trono della dinastia dei Ferragnez (fusione del cognome dell’influencer Ferragni e del nome del marito, ad oggi quasi ex, Fedez), sorridevano e si mostravano all’obiettivo dei social come attori della narrazione costante di una happy family baciata dalla fortuna, fortificata dall’amore e salda nel suo successo. Qualcosa è cambiato, anzi tutto è cambiato da quando l’ombra grigia della separazione è scesa sulla nuova casa di Chiara e Fedez. 

 

All’improvviso la coppia ha detto ciao ciao allo scintillio della famiglia felice e si è trovata costretta a dare il benvenuto alla vita dura, complessa (e per molti comuni mortali anche reale) delle famiglie che si disfano.

 

La separazione dei Ferragnez e le foto di Leone e Vittoria

Era inevitabile che la separazione avesse delle conseguenze anche sulla gestione dell’immagine social della famiglia, di fatto ciò ha a che fare col perché Chiara e Fedez non mostrano più il volto dei figli. 

 

Il perché affonda le sue radici nella giurisprudenza: a norma di legge, la pubblicazione delle immagini dei minori (riconoscibili, quindi fotografati in volto) pretende il consenso di entrambi i genitori-tutori legali

 

Fino ad appena una foto fa la condivisone social della vita dei Ferragnez sembrava una prassi pacificamente acquisita dalla famiglia, adesso tanto Fedez quanto Chiara mostrano i bambini solo di spalle. Questa è una coincidenza o una scelta oppure è solo una necessità?

 

La nuova prospettiva assunta rispetto alle immagini dei figli (ovvero le foto di Leone e Vittoria immortalati senza che il viso sia visibile) potrebbe essere una necessità dettata dalla formalizzazione della separazione: se due genitori non stanno più insieme, infatti, la legge pretende che assumano le scelte impattanti sui figli sempre e solo di comune accordo. Le decisioni di straordinaria amministrazione non possono essere prese dal singolo genitore, ricadono sempre sulla coppia.

 

Chiara Ferragni e Fedez non mostrano più il volto dei figli per ragioni legali? Forse

La divulgazione delle immagini dei minori è una scelta impattante perchè è potenzialmente foriera di conseguenze e pertanto va concordata. Oltretutto é da molti anni che la rete e le diverse declinazioni del mestiere di Influencer hanno aperto una questione etico-economica sulla circolazione delle foto dei minori in rete: se mamma o papà o entrambi fanno business a mezzo social, la divulgazione delle immagini dei minori, anche coinvolta nella narrativa del business stesso, rientra in una forma di utilizzo dell’immagine dei figli a fini economici?

Questa domanda apre scenari non secondari e non scontati che, ove portati su un piano normativo, investirebbero moltissimi creator a tema maternità\paternità, blogger, family bloggers, family vloggers, eccetera. 

 
Foto dei figli sui social - Chiara Ferragni e Fedez non mostrano più il volto dei figli, il caso - Foto di RDNE Stock project: https://www.pexels.com/it-it/foto/persone-donna-letto-camera-6849532/
Foto dei figli sui social: sì oppure no

Genitori separati e pubblicazione delle foto dei figli sui social, che dice la legge italiana

Di fatto ciascun ex coniuge dovrebbe chiedere all’altro il consenso a pubblicare ogni foto o video che riprenda il figlio (riconoscibile), presumibilmente ciò non è semplice nel quotidiano. Ed ecco, allora, che la nuova prospettiva scelta dai Ferragnez diventa una possibilità per agire nell’ambito della legge: riprendere i bambini di spalle equivale a indicarne comunque la presenza, può esprimere un sentimento ma non dà in pasto alla rete una immagine riconoscibile.

 

Fino ad ora Chiara e Fedez condividevano le immagini dei loro bambini inserendole nella logica di una trattazione naturale, continua e aperta della vita familiare. Sin dalla nascita di Leone hanno dichiarato che questa esposizione aveva, secondo le loro scelte personali, un valore persino protettivo: gli consentiva, in qualità di genitori, di filtrare la narrazione dei figli evitando che divenissero oggetto dell’attenzione dei paparazzi. Insomma, consapevoli del fatto che la notorietà chiama la curiosità del pubblico, mamma Chiara e papà Federico hanno preferito dominare il come, cosa e quando far vedere della propria famiglia.  

Fedez e la Ferragni hanno deciso di rendere Leo pienamente partecipe della loro vita social

Leone le foto dal 1° vagito… anzi dalla prima ecografia

Prima di vedere i paparazzi braccare Leo, i genitori hanno deciso di gestire da sé l’immagine pubblica del figlio.

In questo momento i Ferragnez e figli conservano il massimo diritto alla privatezza, del resto la fine di una relazione amorosa è un lutto che merita di essere consumato senza intrusioni. Senza considerare che ciascuno resta padrone del proprio privato e il fatto di averlo lungamente condiviso non toglie a ogni attore social il diritto di ritirasi dalla diffusione pubblica delle proprie immagini quando questa diventi insostenibile, pesante o difficile.

 

Chiara Ferragni e Fedez non mostrano più il volto dei figli e questo dovrebbe farci riflettere

Le foto di spalle di Leone e Vittoria non passano inosservate, soprattutto a causa del fatto che è in corso la separazione più inattesa di sempre. Ma al di là del gossip questa scelta di “inquadratura riservata” apre alcuni spazi di riflessione.

 

Le immagini dei minori nella diffusione online rappresentano un atto di straordinaria amministrazione della potestà genitoriale, di qui la necessità del consenso espresso di entrambi i genitori. Se ciò è vero, com’è vero, vuol dire molte cose insieme. Focalizziamoci su due punti chiave:

  1. L’assunto “mio figlio è mio e lo posto dove dico io non è un assoluto sempre valido. Per esempio, non vale più dinnanzi alla considerazione della pubblicazione delle immagini come atto straordinario o in presenza di disaccordo tra i partner;
  2. Configurando la pubblicazione delle foto come un atto che merita la comunanza degli intenti genitoriali, ovvero l’accordo, implicitamente la legge inquadra la divulgazione delle immagini dei minori in una categoria di azioni extra-ordinarie che pretendono ponderazione.
 

Vi basti sapere che in caso di contestazione circa la diffusione di immagini di minori in rete ciascun genitore può ricorrere al giudice.  E il partner reo di aver pubblicato detti contenuti senza consenso può essere costretto a rimuoverli, sanzionato e condannato a risarcire il danno provocato.

La rimozione, nello specifico, è una misura limitativa del danno volta a inibire la divulgazione di foto e video per i quali il mancato consenso ha fatto sì che si configurasse un illecito uso.

 

Tutto questo dovrebbe far riflettere ogni genitore sia sul modo in cui comunemente si affronta la questione della pubblicazione delle foto dei figli in rete sia sul diritto all’immagine e alla divulgazione delle foto dei minori.

Qualche riflessione sulla diffusione di foto di minori online

Come genitori, ogni volta che pubblichiamo una foto dei nostri figli (o di altri bambini, e accade spesso che altri bambini finiscano per caso nelle foto al parco, durante le recite, eccetera) dovremmo riflettere su un dato: quell’immagine non ci appartiene. Essa è del bambino stesso e un giorno nostro figlio potrebbe rivendicarne la proprietà. Qui si tratta di proprietà non in quanto foto, ovvero oggetto, ma in quanto spazio ed espressione della vita privata di un minore.

 

Ogni foto che ritragga un minore è uno stralcio della sua vita, pertanto ogni pubblicazione si traduce nell’accesso alla privatezza dei figli. Aggiungete a questo che come genitori usiamo le immagini dei bambini a nostro modo perchè le descriviamo, le divulghiamo e le interpretiamo con occhio adulto.

 

Sarebbe più corretto conservare le foto e la narrazione della vita dei nostri figli attendendo che sviluppino una autonoma capacità di gestire la propria identità sociale.



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