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Allattamento al Seno Prolungato: Vantaggi e Benefici del Latte di Mamma a 12 Mesi e Più

di Dott.ssa Agnese Di Palma

13 Ottobre 2014

 

allattamento al seno prolungato

Il latte materno viene definito specie-specifico, ossia è un alimento che presenta le caratteristiche necessarie per soddisfare tutte le esigenze nutritive del neonato di una specifica specie.

Ad esempio il latte vaccino è diverso da quello umano, proprio perché le esigenze di un bambino sono diverse da quelle di un piccolo vitellino. Non solo, l’organismo è una macchina straordinaria in grado di adattarsi in modo adeguato alle nuove situazioni e lo fa anche con il latte … infatti il latte materno varia la sua composizione nel tempo in perfetta armonia con le diverse esigenze nutrizionali del bambino durante le fasi della sua crescita. La sua composizione varia, addirittura, nei diversi momenti della giornata e nel corso della stessa poppata.

Tutto ciò rende il latte materno un alimento UNICO!

I numerosi vantaggi che il latte della mamma porta sono più che conosciuti:

  • presenta tutti i componenti (proteine, lipidi, zuccheri, sali minerali, vitamine) necessari per la crescita del bambino e per lo sviluppo intestinale e del suo cervello;
  • proprio perché prodotto dalla stessa specie riduce il rischio di malattie allergiche;
  • è un alimento sempre disponibile, facile da somministrare e subito pronto alla giusta temperatura;
  • aumenta le difese immunitarie del bambino;
  • previene malattie metaboliche come obesità e diabete e protegge dalle malattie cardiovascolari;
  • l’allattamento al seno permette di creare un legame molto intimo tra la mamma e il piccolo;
  • è il miglior analgesico naturale per il lattante;
  • determina diversi vantaggi anche nella mamma: permette alla mamma di bruciare più calorie, riduce il rischio di cancro alle ovaie e al seno, migliora la calcificazione delle ossa …

Qualità e vantaggi che non si trovano in nessun latte artificiale.

Per questo motivo anche l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Unicef e l’Unione Europea (e quindi anche il nostro Ministero della Salute) suggeriscono l’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi di vita (26 settimane) ed incitano a continuare ad allattare per due anni e oltre, contemporaneamente all’introduzione dei primi cibi (ovviamente solo se la mamma e il bambino lo desiderano!).

Molte mamme temono che dopo un anno il loro latte non sia abbastanza nutriente per il proprio bambino o che, addirittura, possa recargli più danni che vantaggi.

Paure che sono state sventrate da diversi studi scientifici che, al contrario, mettono in evidenza come l’allattamento materno oltre il primo anno di vita possa portare numerosi benefici.

È arrivato il momento di mettere da parte i vecchi luoghi comuni!

Il latte materno dopo il primo anno di vita cambia la sua composizione andando incontro alle sempre nuove esigenze del bambino, diventando, addirittura, più calorico ed energetico.

Dal punto di vista nutrizionale è stato dimostrato che il latte del secondo anno è simile a quello del primo, continuando ad essere un’ottima fonte di proteine, calcio, vitamine e grassi.

Inoltre, si è visto che bambini nutriti al seno per più di un anno presentano inizialmente una crescita più lenta (rispetto a chi viene svezzato prima) ma, successivamente, hanno un minor rischio di presentare patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e obesità infantile (i bambini allattati per più di 12 mesi sono risultati essere ad 1 anno più magri di quelli svezzati prima.

Inoltre, in uno studio del 2005: “Burke V1, Beilin LJ, Simmer K, Oddy WH, Blake KV, Doherty D, Kendall GE, Newnham JP, Landau LI, Stanley FJ.: Breastfeeding and overweight: longitudinal analysis in an Australian birth cohortè emerso che i bambini allattati per un periodo minore o pari a 4 mesi, abbiano avuto, nella fascia di età che va dal primo all’ottavo anno di vita, maggiore rischio di sovrappeso.

Un altro effetto positivo dell’allattamento prolungato è legato sicuramente al sistema immunitario del neonato. Infatti, è stato dimostrato che la concentrazione di anticorpi nel latte materno aumenta man mano che il bambino cresce.

Inoltre introducendo il più tardi possibile il latte vaccino ed altri alimenti allergenici si riduce notevolmente la probabilità di sviluppare allergie.

Molte mamme temono che l’allattamento prolungato possa interferire con il desiderio del bambino di assaporare cibi diversi.

Non dimentichiamoci che il latte materno cambia continuamente il proprio sapore in base alla dieta della mamma… quindi il bambino già attraverso l’allattamento inizia a conoscere/riconoscere i “sapori” di alcuni cibi (e bisogna dire che non tutti sono graditi!).

Non dimentichiamoci che l’allattamento al seno crea un rapporto molto intimo tra mamma e figlio. Il bambino da questo semplicissimo gesto percepisce tanta rassicurazione ed amore, di conseguenza potrebbe essere meno traumatico uno svezzamento naturale rispetto ad uno brusco e prematuro. Si può benissimo continuare ad allattare il proprio bambino anche dopo un anno cercando però di integrare, in modo graduale, il proprio latte con le pappe e non abbiate paura che il piccolo non arrivi mai a staccarsi spontaneamente dal vostro seno. Vedrete che col tempo sarà il bambino a chiedervi sempre meno poppate perdendo interesse per il seno materno.

 



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