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Mangiare Cozze e Vongole in Gravidanza: Sì o No

di Dott.ssa Maria Paola De Biase

20 Novembre 2015

La gravidanza è senz’altro un momento speciale nella vita di una donna che va vissuto nel migliore dei modi.

La corretta alimentazione è il primo passo per garantire la salute alla futura mamma e anche al nascituro: una dieta sana ed equilibrata assicura non solo il corretto apporto di tutti i nutrienti al feto e alla mamma, ma anche che la mamma abbia un incremento di peso adeguato e non vada oltre l’aumento consigliato.

Tra tutte le raccomandazioni che noi nutrizionisti facciamo alle future mamme, ci sono anche tutti gli alimenti che la gestante dovrebbe evitare nel corso di tutta la gravidanza, per non mettere a rischio la sua salute e quella del bambino. Tante sono anche le domande che vengono in mente quando si è in dolce attesa nei confronti di alimenti che, in altri momenti della vita, consideriamo sicuri ed innocui.

Oggi rispondiamo a questa domanda: si possono mangiare cozze e vongole in gravidanza?

Si Possono Mangiare Cozze e Vongole in Gravidanza

Cozze e vongole sono dei molluschi che crescono in mare nutrendosi di acqua di mare e di quello che è presente al suo interno. Rientrano nella famiglia dei frutti di mare.

Cozze e vongole si nutrono di acqua di mare e assorbono tutto quello che è contenuto al suo interno, incluse sostanze nocive e agenti patogeni.

In dolce attesa bisogna evitare tutto ciò che è a rischio di infezioni, quindi non sempre è consigliabile mangiare cozze e vongole in gravidanza.

Si sa che la donna in attesa non deve consumare pesce crudo in quanto c’è un rischio elevato che sia contaminato. Allo stesso modo, anche cozze e vongole potrebbero contenere microrganismi potenzialmente patogeni o agenti inquinanti in genere, visto che essi crescono vicini a porti e scarichi industriali.

Uno dei rischi è quello di entrare in contatto con il virus dell’apatite A che può sviluppare una patologia al fegato. Cozze e vongole si nutrono filtrando l’acqua marina che può essere anche molto contaminata da materie organiche che contengono il virus. Il virus si trasmette al mollusco e poi al consumatore finale che è l’uomo, e nel nostro caso la donna in dolce attesa.

Mangiare cozze e vongole in gravidanza (ma non solo) può esporre anche ad altri microrganismi che possono provocare disturbi gastrointestinali, come diarrea, vomito, nausea, crampi, febbre. Un esempio è il Norovirus.

Mangiare cozze e vongole in gravidanza crude può esporre la donna gravida alla salmonellosi, causata appunto dal batterio Salmonella: anch’esso genera problemi gastrointestinali.

Nella gestante la salmonellosi è pericolosa anche perché il bacillo può trasmettersi al feto e dare conseguenze anche gravi.

Mangiare cozze e vongole può esporre anche alla toxoplasmosi, proprio come accade per gli altri alimenti crudi o poco cotti, come carni crude o conservate o affumicate.

Se proprio la gestante non riuscisse a fare a meno di mangiare cozze e vongole in gravidanza, dovrà farlo adottando questi accorgimenti:

  • mangiare cozze e vongole cotte; la cottura dovrà essere completa;
  • limitare il consumo in quantità e frequenza;
  • prima della cottura procedere al congelamento e poi allo scongelamento per abbattere ulteriormente il rischio di infezioni da parte microrganismi nocivi;
  • porre attenzione alla provenienza dei frutti di mare e a come conservarli prima del consumo.


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