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Ex Infermiera Adotta Bambini Soli Malati Terminali (Video)

di Maria Corbisiero

08 Aprile 2016

Non sono un medico ma posso supporre che una delle loro più grandi frustrazioni sia quella di sentirsi totalmente impotenti dinnanzi ad una malattia terminale.

Ogni giorno dottori, specialisti, infermieri e specializzandi di tutto il mondo sono costretti ad assistere inermi ad una vita che si spenge, uno strazio ancor più lacerante se la vittima designata è un bambino solo.

L’ex infermiera Cori Salchert conosce bene condizione che l’ha spinta a prendere un’importante decisione.

Ex Infermiera Adotta Bambini Soli Malati Terminali (Video)

Quando ho letto la storia di questa donna e del suo numeroso nucleo familiare non sono riuscita a trattenere le lacrime.

Anche se lei non vuol essere definita una “supermamma”, tenendo a sottolineare che la sua non è una “famiglia perfetta”, il loro coraggio e la loro forza sono ammirevoli, non esistono parole per descriverli.

Cori è riuscita a trasformare il dolore per la perdita di sua sorella in un amore sconfinato, capace di alleviare le sofferenze di un piccolo cuore abbandonato a se stesso e alla sua malattia.

Amie, sorella minore dell’ex infermiera, contrasse la meningite spinale quando aveva solo 4 mesi (Cori all’epoca aveva 4 anni). La malattia danneggiò il suo cervello, divenne cieca ed iniziò a soffrire di crisi epilettiche.

La bambina rimase con la sua famiglia fino all’età di 5 anni quando, a seguito dell’aggravarsi delle condizioni del padre, che soffriva di una malattia autoimmune, fu trasferita in una casa per bambini disabili. Sei anni dopo, all’età di 11 anni, Amie riuscì ad uscire fuori dalla casa (qualcuno aveva lasciato la porta aperta) e annegò nello stagno che si trovava lì vicino.

<<La cosa più traumatica è sapere che lei è morta in quel modo – ha dichiarato la signora Salchert – La parte più difficile fu che lei era sola. Stava lottando e da sola>>.

Ed è proprio contro quella solitudine che oggi l’ex infermiera e la sua famiglia combattono.

Ex Infermiera Adotta Bambini Soli Malati Terminali (Video)

Cori Salchert, suo marito Mark e i suoi 8 figli biologici hanno deciso di aprire la loro casa di Sheboygan, città situata nell’omonima Contea del Wisconsin (USA), ribattezzata “la casa della speranza” ai bambini affetti da malattie terminali.

Ex infermiera e specialista in lutto perinatale per l’Hope After Loss, organizzazione che aiuta le famiglie ad affrontare la prematura perdita di un bambino, sia in gravidanza che subito dopo il parto, uno dei compiti di Cori era quello di cullare i piccoli moribondi quando i loro genitori, sopraffatti dal dolore, non ne erano in grado.

Nell’ospedale presso cui lavorava, vi erano inoltre ricoverati bambini affetti da malattie terminali, destinati quindi ad una vita breve, piccoli futuri angeli i cui genitori avevano rinunciato alla loro tutela e che avrebbero dovuto trascorrere i loro ultimi giorni in una culla posizionata in un angolo dell’ospedale.

<<Non era mia intenzione giudicarli, quei genitori avrebbero solo dovuto essere in grado di affrontare la situazione – ha dichiarato l’ex infermiera – Ma ho pensato “Wow, mi piacerebbe davvero prendermi cura di quei bambini”>>.

Il destino, a volte curioso e a volte così sorprendente, aveva deciso in qualche modo di accontentare la donna. Circa 5 anni fa infatti i medici le diagnosticarono una malattia autoimmune che le provocava disturbi gastrointestinali che hanno richiesto diversi interventi chirurgici.

La malattia, e alcune complicazioni insorte in seguito alle varie operazioni subite, costrinsero l’ex infermiera a lasciare il suo lavoro.

Così la donna, in accordo con il marito e i suoi 8 figli biologici, iniziò a pensare seriamente di prendersi cura dei bambini malati terminali lasciati soli in ospedale: fu così che la famiglia Salchert prese contatto con il Children’s Hospital of Wisconsin’s per essere inserita nel programma di affidamento.

Ex infermiera adotta bambini soli affetti da malattie terminali.

Da quel momento in poi la casa dei Salchert venne ribattezzata “casa della speranza”, un luogo caldo e accogliente dove nessun bambino malato terminale sarebbe morto da solo.

La prima ad essere ospitata fu Emmalynn, accolta dall’ex infermiera e dalla sua famiglia nell’agosto del 2012. La piccola era nata con una grave malformazione al cervello, una condizione che la destinava a morte certa.

Ex Infermiera Adotta Bambini Soli Affetti da Malattie Terminali (Video)

Andrew tiene in braccio la piccola Emmalynn.

Emmalynn fu amata, coccolata e accudita da tutti i membri della famiglia Salchert e visse nella casa della speranza per 50 brevi ma intensissimi giorni. La piccola spirò durante una notte, appoggiata al petto di Cori, al suono del battito del cuore della sua mamma affidataria che l’aveva avvolta nella sua veste per cullarla dolcemente.

Successivamente l’ex infermiera accolse nella sua casa Jayden, un bambino così forte da riuscire a superare le difficoltà mediche che, fino ad allora, gli avevano impedito di avere una famiglia. Questo gli permise di lasciare la casa della speranza ed essere adottato da un cugino dei suoi genitori biologici.

Nonostante questi due addii, i 10 membri della famiglia hanno deciso, con voto unanime, di proseguire nella loro “missione, chiedendo ancora una volta l’affidamento di un bambino solo.

E fu così che anche Charlie, un bimbo di 20 mesi circa affetto da encefalopatia ipossica ischemica, malattia dell’encefalo caratterizzata da una mancanza di ossigeno al cervello che lo costringe a respirare attraverso un ventilatore e a nutrirsi con dei tubi, è entrato ufficialmente a far parte della famiglia Salchert il 18 dicembre scorso.

L’ex infermiera e tutti i suoi familiari hanno accolto il piccolo Charlie con la consapevolezza che il suo destino è ormai già deciso:

<<Morirà, non si può cambiare – ha dichiarato Cori – Ma noi siamo in grado di fare la differenza nella sua vita, e la differenza per Charlie è che sarà amato prima che muoia>>.

Evitare loro la solitudine, farli sentire amati, dare un significato alla loro seppur breve vita, quella è la missione dell’ex infermiera Cori e della sua famiglia.

<<Questi bambini hanno bisogno di infermieri, ma ciò che più conta è che hanno bisogno di mamme – ha dichiarato Cori – Troppe persone non fanno nulla perché non possono fare tutto e non possono salvare tutti. Per me, anche se non posso aiutare tutti i bambini, sono felice di fare la differenza nella vita di pochi>>.

Personalmente, non riesco a trovare le parole per descrivere questa famiglia dall’encomiabile coraggio, la cui scelta di vita rappresenta un immenso atto d’amore.

Fonti: People Sheboygan PressSafehaven4babies



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