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Il ritardo nelle operazioni di soccorso del piccolo Julen va spiegato

di Federica Federico

23 Gennaio 2019

Il ritardo nelle operazioni di soccorso del piccolo Julen va spiegato e la stampa spagnola non si sottrae a questo.

 

Ieri si è improvvisamente scoperto che le operazioni di salvataggio non potevano andare avanti per un errore rispetto alla volumetria del tunnel trasversale da cui deve partire quel foro orizzontale che dovrebbe condurre all’area del pozzo in cui è intrappolato Julen. Dopo quest’insuccesso, dinnanzi gli occhi degli esperti si sono prospettate più possibilità, nessuna veloce (quindi nessuna in grado di recuperare il ritardo nelle operazioni di soccorso):

 

  • si poteva riempire di terra la porzione di traforo scavata difformemente dai calcoli originari e quindi rifarla;
  • si potevano limare le pareti del traforo per riadattarle alla dimensione dei tubi cilindrici;
  • si poteva tentare l’impossibile con un intervento umano.

 

Perché i soccorritori ancora non sono riusciti a tirare fuori dal pozzo il piccolo Julen? ritardo nelle operazioni di soccorso

 

Qualcosa deve essere spiegato proprio riguardo al ritardo nelle operazioni di soccorso e al possibile ricorso a eventuali interventi umani nei trafori:

 

la stampa spagnola lo dice chiaramente, anche ieri c’era chi voleva calarsi nel traforo e procedere con lo scavo manualmente, nello specifico volevano farlo alcuni agenti dell’EREIM (Mountain Rescue and Intervention Team) che si sono offerti di scendere con le corde, tuttavia la fragilità di alcune vaste zolle del terreno di Totàlan impediscono di compiere queste operazioni in sicurezza.

 

Questi uomini avrebbero dovuto calarsi con le corde a 42 metri di profondità senza nessuna garanzia per la loro incolumità personale.

 

Si è deciso di non eseguire tale operazione, perché non erano garantite al 100% le basi del tunnel e avrebbero potuto mettere a repentaglio la vita di questi uomini.

 

Così scrivono le fonti spagnole spiegando il ritardo nelle operazioni di soccorso.

 

In un primo momento le operazioni di emergenza per rispondere al difetto di scavo del tunnel si stavano muovendo nel senso del riempimento della porzione errata (lo ha testimoniato direttamente da Malaga anche l’unica giornalista italiana lì presente); in un secondo momento, cambiando l’orientamento delle punte della trivella, si è proceduto a una limatura meccanica.

 

Dopo aver proceduto, durante la notte, alla sistemazione definitiva del tunnel trasversale, i tubi vengono reintrodotti in queste ore della mattina e le manovre potrebbero andare avanti piuttosto speditamente poiché un minimo di 2/3 uomini lavora costantemente alla messa in sicurezza del traforo.

 

Questa mattina i minatori potrebbero principiare il loro lavoro di soccorso.

 


Fonte immagine del bambino in copertina social IlMessaggero.it



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